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Inglorious fruits & vegetables

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Inglorious fruits & vegetables

di Micaela Del Monte

Studi recenti dimostrano che le famiglie, soprattutto in Europa e negli Stati Uniti, consumano un numero maggiore di frutta e verdura rispetto ai decenni passati. Questo perché si sta sviluppando una consapevolezza maggiore intorno a questi alimenti. Non è un caso infatti che siano state divulgate campagne proprio in questo senso, come ad esempio “Five at Day”, un programma sviluppato per incoraggiare il consumo di frutta e verdura.

Questa iniziativa è raccomandata dalla World Health Organization e invita tutti a consumare almeno 400g di frutta e verdura al giorno.

Ma nonostante il consumo di questo genere alimentare è in netta crescita c’è comunque un lato oscuro. Un’altra faccia della medaglia piuttosto preoccupante. 

Ogni anno infatti circa trecento milioni di tonnellate di frutta e verdura vengono gettati e sprecati perché brutti, o meglio, non conformi agli standard che ne consentono la vendita al pubblico. Tutto quello che non rientra nella norma viene automaticamente scartato.

Il “problema” è che questi vegetali, cui noi permettiamo di essere gettati e sprecati, sono in realtà sanissimi e buoni quanto quelli che invece troviamo normalmente al supermercato.

Per questo motivo, anche in conseguenza del fatto che il 2014 è stato nominato l’European Year Against Food Wast, Intermarchè, la più grande linea di supermercati francesi, ha deciso di modificare gli standard di perfezione della frutta. O meglio, di eliminarli definitivamente.

E’ stata dunque lanciata la campagna “Inglorious fruits & vegetables” che permette a tutti i supermercati della linea Intermarchè di vendere frutta e verdura che solitamente viene sprecata. Dunque, passeggiando tra i banchi di questi supermercati, possiamo trovare La Mela Grottesca, La Patata Ridicola, L’Arancia Idiota, Il Limone Fallito, La Melanzana Sfigurata, La Carota Brutta e Il Mandarino Sfigato

Ecco quindi una versione alternativa, con interpreti alternativi, del “Five at Day”.

Buoni uguali, ma meno cari del 30%. Dunque, oltre alla salvaguardia dell’ambiente, c’è anche il risparmio. Tutto però con la stessa freschezza e qualità dei vegetali più “fortunati”.

Ovviamente di primo acchito l’iniziativa non ha avuto un grande successo, pensate sia facile convincere migliaia di persone che la frutta bitorzoluta abbia le stesse proprietà e caratteristiche di quella perfettamente torna e dalla buccia brillante? Beh, non lo è affatto ed è per questo che Intermarchè ha escogitato un metodo di vendita per far comprendere l’equivalenza tra i due tipi di alimenti, ma anche il vantaggio di acquistare quella meno inflazionata. 

Innanzitutto hanno trasformato gli “inglorious” in zuppe e succhi di frutta distribuendoli gratis all’interno del supermercato così da far capire che tra le due cose non c’è assolutamente differenza. 

L’esperimento, o meglio l’azione di marketing, ha avuto immediatamente successo: solo nei primi due giorni sono stati venduti 1,2 tonnellate di questi prodotti comportando l’aumento del 24% delle vendite del supermercato e automaticamente un calo dei prodotti sprecati. L’iniziativa ha avuto anche un enorme successo a livello mediatico e i social network sono stati invasi dalla campagna pubblicitaria riservata a questi alimenti “sfigati”. 

Tutti, per ora solo in Francia, hanno compreso l’importanza della cosa e si è diffusa l’idea che ogni supermercato dovrebbe adottare questa filosofia e che ognuno dovrebbe iniziare ad acquistate questo genere di prodotti non solo per risparmiare, ma soprattutto per combattere lo spreco di cibo.

Perché alla fine poco importa quanto quello che mangiamo sia bello, l’importante è che sia sano e perché no, aiuti anche il nostro pianeta a soffrire un po’ meno.

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