Secondo uno studio realizzato dall’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (Irena) insieme all’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) i posti di lavoro nelle rinnovabili sono ad oggi 13,7 milioni e sono quasi raddoppiati in questi ultimi 10 anni. Il rapporto si intitola Renewable energy and jobs: annual review 2023, ed è alla sua decima edizione. Ne emerge che il settore dell’energia rinnovabile attrae investimenti crescenti, e ciò porta alla creazione di posti di lavoro in sempre più paesi.

Come negli anni precedenti il paese in cui si concentra il 41% degli stimati nuovi “renewable jobs” è la Cina. Gli altri più interessati dalla crescita sono Brasile, Unione Europea, India e Stati Uniti. Insieme costituiscono la maggioranza della capacità mondiale di istallazione. Inoltre possiedono ruoli chiave nella produzione di attrezzatura, nell’ingegneria e nei relativi servizi.

Il settore che ha creato più assunzioni nel 2022 è stato ancora il solare fotovoltaico che conta 4.9 milioni di posti di lavoro, oltre un terzo del totale degli occupati nel settore. Idroelettrico e biocarburanti impiegano ciascuno circa 2,5 milioni di lavoratori, più o meno come nel 2021. L’eolico, invece, ne conta 1,4 milioni.

La qualità del lavoro

Fonte: Renewable energy and jobs: Annual review 2023

Il rapporto sottolinea che la qualità dei posti di lavoro nelle rinnovabili è altrettanto importante della quantità. Per promuovere la giustizia sociale, è necessario che la transizione a una energia più pulita sia corretta e inclusiva. Sia per i lavoratori che per le imprese e le comunità. È indispensabile che ci sia attenzione sui salari, sulla salute e sicurezza sul lavoro, sui diritti, e un efficace dialogo sociale.

L’Organizzazione Internazionale del Lavoro ha individuato delle Linee guida per una giusta transizione verso economie e società sostenibili dal punto di vista ambientale. Esse offrono un punto di riferimento centrale, a disposizione di governi e stekeholder, per la messa a punto di politiche e azioni a supporto della transizione.

(Foto in evidenza: Gustavo Fring, pexels)