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Rifiuti urbani in Italia, i dati del 2023

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Rifiuti urbani, operatori al lavoro in impianto di gestione

Il Rapporto Rifiuti Urbani 2024 dell’ISPRA, presentato a Roma lo scorso 19 dicembre, riporta i dati relativi all’anno 2023. Il rapporto nasce grazie alla raccolta, analisi ed elaborazione di dati da parte del Centro Nazionale dei Rifiuti e dell’Economia Circolare dell’ISPRA, con il contributo delle Agenzie regionali e provinciali per la Protezione dell’Ambiente.  Nel 2023 la produzione di rifiuti urbani è cresciuta dello 0,7% con un totale di quasi 29,3 milioni di tonnellate. Ciascun cittadino italiano produce 496 chilogrammi di rifiuti urbani l’anno. Abbastanza stabile appare la produzione di rifiuti nei 14 comuni con oltre i 200mila residenti.

Raccolta differenziata

La raccolta differenziata vede una media nazionale al 66,6%, con percentuali del 73,4% al Nord, del 62,3% al Centro e del 58,9% al Sud. Bologna la città più virtuosa: quasi al 73%, si qualifica come la prima città con popolazione superiore ai 200.000 abitanti a superare l’obiettivo di raccolta differenziata del 65%. Tra le regioni il primo è il Veneto con il 77,7%. Quasi il 71% dei comuni italiani ha conseguito una percentuale di raccolta differenziata superiore al 65%. A livello regionale, il Mezzogiorno vede la crescita maggiore della raccolta differenziata: il divario tra Nord e Sud si è ridotto di 4,5 punti e tra Centro e Sud di 3,8.

Conferimento in discarica ed export di rifiuti

I rifiuti urbani complessivamente smaltiti in discarica rappresentano il 15,8% dei rifiuti urbani prodotti, attestandosi a 4,6 milioni di tonnellate, in calo rispetto ai 5,2 milioni di tonnellate del 2022. L’export dei rifiuti urbani prodotti è del 4,6% dei rifiuti urbani prodotti, 1,4 milioni di tonnellate, a fronte di 319mila tonnellate rifiuti importati. Campania, Lombardia e Calabria sono le regioni che esportano di più. I Paesi di destinazione sono Danimarca, Paesi Bassi e Germania.

Gli obiettivi di riciclo

La percentuale di riciclaggio dei rifiuti urbani si attesta al 50,8%, in crescita rispetto al 2022 (49,2%), al di sopra dell’obiettivo, previsto dalla normativa,  del 50% per il 2020. Il prossimo obiettivo previsto dalla nuova direttiva, ovvero il 55% al 2025, cioè a due anni dal dato presentato a fine dicembre sembra, agli esperti, raggiungibile. Resta ancora molto lavoro da fare, invece, per l’obiettivo di riciclaggio dei rifiuti al 2030, che è pari al 65%.

 

(Foto: Science Photo Library, Canva)

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