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Obiettivi Inquinamento Zero, che progressi in UE ?

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Report UE Inquinamento Zero

La seconda relazione sul monitoraggio e le prospettive dell’inquinamento zero è stata pubblicata da Commissione Europea e Agenzia europea dell’Ambiente (AEA) i primi di marzo. Il documento riporta il lavoro svolto dall’UE per conseguire gli obiettivi di inquinamento zero per il 2030. La Commissione ha pubblicato contemporaneamente la quarta relazione sulle prospettive in materia di aria pulita.

Infatti dal 2021 è in atto il piano d’azione per l’inquinamento zero, strategia che mette a fuoco i target principali per accelerare la riduzione dell’inquinamento, in tutti gli ambiti. Il monitoraggio e la valutazione delle prospettive servono da controlli semestrali sui progressi compiuti dagli Stati membri nel conseguimento degli obiettivi UE in materia. Le relazioni pubblicate mostrano la necessità di agire in modo molto più incisivo per raggiungere gli obiettivi di riduzione dell’inquinamento per il 2030.

Progressi contrastanti

Dalle relazioni, infatti, emerge che le politiche dell’Unione Europea hanno contribuito a ridurre l’inquinamento da rifiuti marini, da pesticidi e da antimicrobici. Anche la qualità dell’aria è migliorata grazie agli sviluppi normativi e alla riduzione delle emissioni, con un conseguente calo dei decessi prematuri, il cui numero resta comunque alto. In più, l’inquinamento da ammoniaca e ossidi di azoto continua a minacciare gli ecosistemi all’interno dell’UE. La relazione sul monitoraggio e le prospettive dell’inquinamento zero mostra anche che i livelli di inquinamento da microplastiche, nutrienti, rifiuti e quello acustico rimangono troppo elevati.

È necessaria una piena attuazione e applicazione della legislazione ambientale per raggiungere gli obiettivi di inquinamento zero per il 2030. Tutte le politiche messe in atto dagli Stati membri dell’UE devono tenere conto di questi obiettivi per rendere possibili ulteriori progressi. Anche la promozione dell‘economia circolare potrà contribuire a ridurre il consumo di risorse e quindi a diminuire le pressioni sugli ecosistemi, sulla biodiversità e sulla salute umana.

 

(Foto: cover del report “Zero Pollution monitoring and outlook 2024”)

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