Ambiente, nuovo rapporto Ispra: in Italia meno rifiuti speciali. Le virtù green degli italiani, nove su dieci fanno la raccolta differenziata – Indagine di Loren Consulting per Conai. Elenco delle norme UNI entrate in vigore nel mese di Settembre 2015. AEE – Pubblicato il D.M. 6 Agosto 2015. Decreto Sblocca Italia e inceneritori. Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro: disponibile il testo coordinato nell’edizione Settembre 2015. Acque destinate al consumo umano. Quote di emissione gas a effetto serra. Tari. Rifiuti di imballaggi in plastica. Contenimento emissioni atmosferiche navali.
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Ambiente, nuovo rapporto Ispra: in Italia meno rifiuti speciali
(articolo di proprietà del sito www.today.it)
Meno rifiuti speciali in Italia, spiegabili anche con la crisi economica registrata nel 2013. Il calo di produzione sfiora i 2 milioni di tonnellate scendendo, tra il 2012 e il 2013, dell’1,5% e passando da quasi 133,6 milioni a 131,6 milioni di tonnellate. In calo sia i rifiuti pericolosi (-2,6%, -228 mila tonnellate), che in totale ammontano a quasi 8,7 milioni di tonnellate, sia quelli non pericolosi, che scendono dell’1,4% (-1,7 milioni di tonnellate) soprattutto per effetto dell’ulteriore consistente calo dei rifiuti generati dalle attività di costruzione e demolizione.Ecco la fotografia fornita dai dati Ispra contenuti nella XIV edizione del Rapporto rifiuti speciali, presentato alla Camera.
Il settore a produrne di più è il manifatturiero, con quasi il 40% del totale (circa 3,4 milioni di tonnellate), il maggior produttore di rifiuti pericolosi, seguito con il 29,4% dalle attività di trattamento rifiuti e di risanamento (circa 2,5 milioni di tonnellate). Nel dettaglio, nell’ambito del comparto manifatturiero, il 45% circa (oltre 1,5 milioni di tonnellate) del quantitativo di rifiuti pericolosi complessivamente prodotti, proviene dai settori della fabbricazione di prodotti chimici (17,6%), di prodotti farmaceutici di base e preparati (14,2%), della fabbricazione di coke e dei prodotti derivati dalla raffinazione del petrolio (10,7%), e di articoli in gomma ed in materie plastiche (2,6%). Il primo produttore di rifiuti non pericolosi (39,8% del totale di rifiuti non pericolosi prodotti, quasi 49 milioni di tonnellate), è invece il settore delle attività di costruzione e demolizioni, seguito da quello del trattamento di rifiuti e di risanamento (30,6 milioni di tonnellate) e da quello manifatturiero (30,4 milioni di tonnellate) con percentuali del 25% circa per entrambe.
Nel 2013 vengono gestite 129,9 milioni di tonnellate di rifiuti speciali, comprensive degli stoccaggi prima dell’avvio ad operazioni di recupero/smaltimento, che riguardano circa 13 milioni di tonnellate. A questi se ne aggiungono oltre 8 milioni di tonnellate derivanti dal trattamento di rifiuti urbani e computati nel ciclo di gestione di quelli urbani. Il recupero di materia, con il 64,7% del totale, pari a oltre 84 milioni di tonnellate, è la forma di gestione prevalente. Seguono le altre operazioni di smaltimento con il 14,5%, e lo smaltimento in discarica con l’8,4%.
Per quanto riguarda i rifiuti non pericolosi la forma prevalente di gestione è rappresentata dal recupero di materia che interessa 82,2 milioni di tonnellate, pari al 74,9% del totale gestito. Con i riferimento ai rifiuti pericolosi, invece, la forma di gestione prevalente è rappresentata da altre operazioni di smaltimento, pari al 51,8% del totale gestito.
Trasportati all’estero 3,4 milioni di tonnellate, di cui 2,4 milioni non pericolosi ed 1 milione di pericolosi, con una diminuzione, rispetto al 2012, del 16,7%. Si tratta per lo più di rifiuti provenienti da impianti di trattamento ed inviati principalmente in Germania. Si esportano maggiormente, tra i rifiuti non pericolosi, quelli prodotti da processi termici, circa 1,3 milioni di tonnellate, mentre tra quelli pericolosi, la quantità maggiore inviata oltre confine proviene dagli impianti di trattamento (574 mila tonnellate). Stabile, invece, la quantità di rifiuti speciali importata: circa 5,7 milioni di tonnellate nel 2013, costituiti quasi esclusivamente da rifiuti non pericolosi. I rifiuti pericolosi importati costituiscono una parte residuale (153 mila tonnellate).
Scendono anche le quantità di rifiuti speciali smaltite in discarica: il 2013 segna un -4,4% – circa 500 mila tonnellate – rispetto al 2012. Il totale ammonta a circa 11 milioni di tonnellate di cui 89,9% non pericolosi e 10,1% pericolosi. A livello di macroarea geografica è il Centro, a registrare il calo maggiore: 16,4% (-437 mila tonnellate), seguito dal Sud che segna un -16,0%. Al Nord si riscontra, invece, un aumento del 7,1% (da 5,8 milioni di tonnellate del 2012 a 6,2 del 2013). Tra i rifiuti pericolosi smaltiti in discarica – oltre 1 milione di tonnellate (10,1% del totale di cui il 59% smaltito in discariche per rifiuti non pericolosi e il 41% in discariche per rifiuti pericolosi) – quelli contenti amianto e allocati in discarica sono circa 167 mila tonnellate. Il 90,7% è rappresentato da materiali da costruzione contenenti amianto e il restante 9,3% è costituito da altri rifiuti contenenti amianto.
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Le virtù green degli italiani, nove su dieci fanno la raccolta differenziata – Indagine di Loren Consulting per Conai
(articolo di proprietà del sito www.adnkronos.it)
Il 91% degli italiani pratica abitualmente la raccolta differenziata dei rifiuti mentre il 48% ritiene la gestione dei rifiuti e la raccolta differenziata prioritarie tra i temi ambientali delle amministrazioni locali. E’ quanto rileva un’indagine Lorien Consulting, realizzata per Conai, sul rapporto tra cittadini, ambiente e amministrazioni locali. Semaforo verde per i servizi di raccolta, ritenuti soddisfacenti dal 57% degli intervistati. Tra le aree di miglioramento indicate, un maggiore controllo qualitativo dei rifiuti conferiti e l’aumento della frequenza e della capillarità dei servizi. La corretta gestione dei rifiuti viene ritenuta più centrale rispetto ad altri grandi temi come la promozione delle energie rinnovabili, indicata dal 42% dei rispondenti, i trasporti (39%) e la tutela del paesaggio e la messa in sicurezza idrogeologica, che ha raccolto il 32% delle preferenze. E’ da sottolineare come la priorità del tema rifiuti in ambito locale non sia correlato a un’insoddisfazione diffusa sui servizi di raccolta esistenti: il 57% giudica, infatti, positivamente i servizi di raccolta nel Comune di residenza, con particolare consenso nelle regioni del Nord-Ovest (77%) e del Nord-Est (67%), e tra gli over 55, dove il 68% promuove i servizi esistenti. Tra le aree di miglioramento per i servizi di raccolta esistenti si segnala la richiesta di un maggiore controllo della qualità dei rifiuti conferiti nell’ambito della raccolta differenziata, unita a una maggiore attività sanzionatoria (40%), così come la domanda di una maggiore frequenza (35%) e capillarità del servizio (34%). Controllo e sanzioni vengono richiesti soprattutto dai rispondenti più anziani (50%) e dagli abitanti del Nord-Ovest (48%), mentre la capillarità del servizio è una priorità soprattutto per i residenti del Sud (46%). A livello generale, le amministrazioni locali vengono viste dagli italiani come gli organi di governo più incisivi per la salvaguardia dell’ambiente (55%), doppiando su questo tema le istituzioni nazionali (32%) ed europee (26%). Il comportamento dei singoli cittadini viene comunque indicato come il soggetto maggiormente influente dal campione intervistato, con una percentuale del 74%. Le tematiche legate all’ambiente e alla gestione del territorio sono ritenute importanti nell’agenda delle amministrazioni locali dal 30% dei rispondenti a livello nazionale, con particolare attenzione al Centro e al Sud, dietro a altri temi ritenuti ancora più urgenti come la manutenzione e le infrastrutture (46%), la sicurezza, i servizi e le politiche per i giovani (34%). La ricerca realizzata da Lorien Consulting ha infine esaminato la popolarità di alcuni comportamenti virtuosi per la tutela dell’ambiente, con risultati quasi plebiscitari: il 97% degli italiani ha infatti dichiarato di fare uso di lampadine a risparmio energetico, mentre il 91% pratica abitualmente la raccolta differenziata dei rifiuti, al fine di consentire l’avvio a riciclo degli stessi. Allo stesso modo, quasi 3 intervistati su 4 (72%) fa uso di carta riciclata, e il 66% dei rispondenti riutilizza oggetti usati o rotti per nuovi scopi. A dimostrazione della presenza ormai pervasiva dei temi ambientali nel dibattito pubblico nazionale, l’85% degli italiani ha giudicato positivamente l’apertura ai temi green effettuata da Papa Francesco nell’ambito dell’ultima enciclica.
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Elenco delle norme UNI entrate in vigore nel mese di Settembre 2015
(articolo di proprietà del sito www.necsi.it)
Pubblichiamo l’elenco delle norme tecniche UNI entrate in vigore nel mese di settembre.
Le norme UNI EN sono pubblicate in lingua inglese. In alcuni casi sono anche tradotte in lingua italiana e pubblicate in versione bilingue (Italiano/inglese).
Elenco norme UNI entrate in vigore a settembre 2015:
• EC 1-2015 UNI EN 14682:2015 Sicurezza dell’abbigliamento per bambini – Cordoncini e lacci nell’abbigliamento per bambini – Specifiche
• EC 1-2015 UNI EN 16005:2012 Porte pedonali motorizzate – Sicurezza in uso – Requisiti e metodi di prova
• UNI 11173:2015 Serramenti esterni e facciate continue – Criteri di scelta delle caratteristiche prestazionali di permeabilita’ all’aria, tenuta all’acqua e resistenza al carico del vento
• UNI CEI EN 16601-00-01:2015 Sistemi spaziali – Glossario dei termini
• UNI CEI EN 16601-10-01:2015 Gestione del progetto spaziale – Parte 10-01: Organizzazione e gestione dei processi di revisione
• UNI CEI EN 16601-10:2015 Gestione del progetto spaziale – Pianificazione e attuazione di progetto
• UNI CEI EN 16601-40:2015 Gestione del progetto spaziale – Gestione della configurazione ed informazione
• UNI CEI EN 16601-60:2015 Gestione del progetto spaziale – Gestione dei costi e dei programmi
• UNI CEI EN 16601-80:2015 Gestione del progetto spaziale – Parte 80: Gestione del rischio
• UNI CEI EN 16602-10-04:2015 Assicurazione del prodotto spaziale – Controllo critico
• UNI CEI EN 16602-10-09:2015 Assicurazione del prodotto spaziale – Sistema di controllo della non-conformità
• UNI CEI EN 16602-20-10:2015 Assicurazione del prodotto spaziale – Utilizzo di componenti non dedicati nei sistemi spaziali
• UNI CEI EN 16602-20:2015 Assicurazione del prodotto spaziale – Assicurazione della qualità
• UNI CEI EN 16602-30-02:2015 Assicurazione del prodotto spaziale – Modi di guasto e analisi degli effetti (e della criticità) (FMEA/FMECA)
• UNI CEI EN 16602-30-09:2015 Assicurazione del prodotto spaziale – Analisi della disponibilità
• UNI CEI EN 16602-30-11:2015 Assicurazione del prodotto spaziale – Dequalificazione – Componenti EEE
• UNI CEI EN 16602-40-02:2015 Assicurazione del prodotto spaziale – Analisi del rischio
• UNI CEI EN 16602-40-12:2015 Assicurazione del prodotto spaziale – Analisi dell’albero di guasto – Avviso di adozione ECSS/IEC 61025
• UNI CEI EN 16602-60-02:2015 Assicurazione del prodotto spaziale – Sviluppo ASIC e FPGA
• UNI CEI EN 16602-60-05:2015 Assicurazione del prodotto spaziale – Requisiti generici di approvvigionamento per ibridi
• UNI CEI EN 16602-60-12:2015 Assicurazione del prodotto spaziale – Progetto, scelta, approvvigionamento ed uso di circuiti integrati monolitici a microonde di tipo DIE (MMICs)
• UNI CEI EN 16602-60-14:2015 Assicurazione del prodotto spaziale – Procedure di verifica del ciclo di vita – Componenti EEE
• UNI CEI EN 16602-60-15:2015 Assicurazione del prodotto spaziale – Assicurazione della resistenza alla radiazione. Componenti EEE
• UNI CEI EN 16602-70-01:2015 Assicurazione del prodotto spaziale – Controllo delle interferenze e della contaminazione
• UNI CEI EN 16602-70-02:2015 Assicurazione del prodotto spaziale – Controllo della depressurizzazione per lo screening dei materiali spaziali
• UNI CEI EN 16602-70-03:2015 Assicurazione del prodotto spaziale – Anodizzazione nera dei metalli con coloranti inorganici
• UNI CEI EN 16602-70-04:2015 Assicurazione del prodotto spaziale – Prove termiche per la valutazione dei materiali spaziali, processi, parti meccaniche e assiemi
• UNI CEI EN 16602-70-05:2015 Assicurazione del prodotto spaziale – Rivelazione della contaminazione organica delle superfici mediante spettroscopia ad infrarossi
• UNI CEI EN 16602-70-06:2015 Assicurazione del prodotto spaziale – Prova della radiazione di particelle e UV per materiali spaziali
• UNI CEI EN 16602-70-07:2015 Assicurazione del prodotto spaziale – Verifica e approvazione delle macchine per saldatura automatica ad onde
• UNI CEI EN 16602-70-08:2015 Assicurazione del prodotto spaziale – Saldatura manuale di connessioni elettriche ad alta affidabilità
• UNI CEI EN 16602-70-09:2015 Assicurazione del prodotto spaziale – Misure delle proprietà termo-ottiche dei materiali per il controllo termico
• UNI CEI EN 16602-70-10:2015 Assicurazione del prodotto spaziale – Qualificazione dei circuiti stampati
• UNI CEI EN 16602-70-11:2015 Assicurazione del prodotto spaziale – Approvvigionamento dei circuiti stampati
• UNI CEI EN 16602-70-13:2015 Assicurazione del prodotto spaziale – Misure della resistenza allo strappo e al distacco di rivestimenti e finiture mediante nastri autoadesivi
• UNI CEI EN 16602-70-18:2015 Assicurazione del prodotto spaziale – Preparazione e assemblaggio di cavi coassiali RF
• UNI CEI EN 16602-70-20:2015 Assicurazione del prodotto spaziale- Determinazione della suscettibilità di fili e cavi in rame placcato argento alla corrosione “red plague”
• UNI CEI EN 16602-70-21:2015 Assicurazione del prodotto spaziale – Prove di infiammabilità per lo screening dei materiali spaziali
• UNI CEI EN 16602-70-22:2015 Assicurazione del prodotto spaziale- Controllo dei materiali con tempi di conservazione limitati
• UNI CEI EN 16602-70-26:2015 Assicurazione del prodotto spaziale – Connessioni elettriche a crimpaggio ad alta affidabilità
• UNI CEI EN 16602-70-28:2015 Assicurazione del prodotto spaziale – Riparazione e modifica di assiemi di circuiti stampati per uso spaziale
• UNI CEI EN 16602-70-29:2015 Assicurazione del prodotto spaziale – Determinazione dei prodotti della degassificazione provenienti da materiali e da prodotti assemblati per essere utilizzati nell’abitacolo dell’equipaggio delle navicelle spaziali
• UNI CEI EN 16602-70-30:2015 Assicurazione del prodotto spaziale – Avvolgimento ad elevata affidabilità per connessioni
• UNI CEI EN 16602-70-31:2015 Assicurazione del prodotto spaziale – Applicazione di pitture e coperture sulla componentistica spaziale
• UNI CEI EN 16602-70-36:2015 Assicurazione del prodotto spaziale- Scelta dei materiali per il controllo della fessurazione da tensocorrosione
• UNI CEI EN 16602-70-37:2015 Assicurazione del prodotto spaziale – Determinazione della suscettibilità dei metalli alla tensocorrosione
• UNI CEI EN 16602-70-45:2015 Assicurazione del prodotto spaziale – Prove meccaniche su materiali metallici
• UNI CEI EN 16602-70-46:2015 Assicurazione del prodotto spaziale – Prescrizioni per la fabbricazione e l’approvvigionamento di viti filettate
• UNI CEI EN 45544-1:2015 Atmosfere nei luoghi di lavoro – Apparecchiature elettriche utilizzate per la rilevazione e la misura diretta della concentrazione di gas e vapori tossici – Parte 1: Requisiti generali e metodi di prova
• UNI CEI EN 45544-2:2015 Atmosfere nei luoghi di lavoro – Apparecchiature elettriche utilizzate per la rilevazione e la misura diretta della concentrazione di gas e vapori tossici – Parte 2: Requisiti prestazionali delle apparecchiature usate per la misura dell’esposizione
• UNI CEI EN 45544-3:2015 Atmosfere nei luoghi di lavoro – Apparecchiature elettriche utilizzate per la rilevazione e la misura diretta della concentrazione di gas e vapori tossici – Parte 3: Requisiti prestazionali per gli apparecchi usati per la rilevazione di gas in generale
• UNI EN ISO 9000:2015 Sistemi di gestione per la qualità – Fondamenti e vocabolario
• UNI EN ISO 9001:2015 Sistemi di gestione per la qualità – Requisiti
• EC 1-2015 UNI EN 16603-10-09:2014 Ingegneria spaziale – Sistema di coordinate di riferimento
• EC 1-2015 UNI EN 16603-10-11:2014 Ingegneria spaziale – Ingegneria dei fattori umani
• EC 1-2015 UNI EN 16603-10-12:2014 Ingegneria spaziale – Metodo di calcolo della radiazione ricevuta e dei suoi effetti, e politica per i margini di progettazione
• EC 1-2015 UNI EN 16603-20-06:2014 Ingegneria spaziale – Ricarica di veicoli spaziali
• EC 1-2015 UNI EN 16603-20-07:2014 Ingegneria spaziale – Compatibilità elettromagnetica
• UNI 11470:2015 Coperture discontinue – Schermi e membrane traspiranti sintetiche – Definizione, campo di applicazione e posa in opera
• UNI 11590:2015 Pozzi per acqua – Progettazione
• UNI EN 12309-2:2015 Apparecchi per il riscaldamento e/o raffrescamento ad assorbimento e adsorbimento, funzionanti a gas, con portata termica nominale non maggiore di 70 kW – Parte 2: Sicurezza
• UNI EN 13611:2015 Dispositivi di sicurezza e controllo per bruciatori ed apparecchi a gas e/o combustibili liquidi – Requisiti generali
• UNI EN 15502-1:2015 Caldaie per riscaldamento a gas – Parte 1: Requisiti generali e prove
• UNI EN 16211:2015 Ventilazione degli edifici – Misure dei flussi d’aria in loco – Metodi
• UNI EN 30-2-1:2015 Apparecchi di cottura a gas per uso domestico – Parte 2-1: Utilizzazione razionale dell’energia – Generalità
• UNI EN ISO 14001:2015 Sistemi di gestione ambientale – Requisiti e guida per l’uso
• UNI 11235:2015 Istruzioni per la progettazione, l’esecuzione, il controllo e la manutenzione di coperture a verde
• UNI 11591:2015 Attivita’ professionali non regolamentate – Figure professionali operanti nel campo della traduzione e dell’interpretazione – Requisiti di conoscenza, abilita’ e competenza
• UNI 9994-2:2015 Apparecchiature per estinzioni incendi – Estintori di incendio – Parte 2: Requisiti di conoscenza, abilita’ e competenza del tecnico manutentore di estintori d’incendio
• UNI ISO 10160:2015 Informazione e documentazione – Interconnessione di sistemi aperti – Definizione del servizio di applicazione del prestito interbibliotecario
• UNI ISO 11929:2015 Determinazione dei limiti caratteristici (soglia di decisione, limite di rivelabilita’ e limiti dell’intervallo di copertura) per le misurazioni di radiazioni ionizzanti – Principi fondamentali ed applicazione
• UNI ISO 18589-2:2015 Misurazione della radioattività nell’ambiente – Suolo – Parte 2: Guida per la selezione della strategia di campionamento, campionamento e pretrattamento dei campioni
• UNI ISO 18589-3:2015 Misurazione della radioattività nell’ambiente – Suolo – Parte 3: Misurazione di radionuclidi gamma emettitori mediante spettrometria a raggi gamma
• UNI ISO 18589-4:2015 Misurazione della radioattività nell’ambiente – Suolo – Parte 4: Misurazione degli isotopi del plutonio (plutonio 238 e plutonio 239 + 240) mediante spettrometria alfa
• UNI ISO 18589-5:2015 Misurazione della radioattività nell’ambiente – Suolo – Parte 5: Misurazione dello stronzio 90
• UNI ISO 18589-6:2015 Misurazione della radioattività nell’ambiente – Suolo – Parte 6: Misurazione delle attività alfa totale e beta totale
• UNI ISO 18589-7:2015 Misurazione della radioattività nell’ambiente – Suolo – Parte 7: Misurazione in situ di radionuclidi gamma emettitori
• UNI ISO 21909:2015 Dosimetri personali passivi per neutroni – Requisiti delle prove di verifica e di prestazione
• UNI ISO 27048:2015 Radioprotezione – Valutazione di dose per il monitoraggio dei lavoratori esposti a contaminazione interna
• UNI/TS 11589:2015 Determinazione dei coefficienti di flusso di giunti e raccordi impiegati nelle tubazioni di trasporto di acqua – Metodo di misurazione
• EC 1-2015 UNI CEN/TR 16394:2015 Caratterizzazione di fanghi – Protocollo per la preparazione di sospensioni sintetiche
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AEE – Pubblicato il D.M. 6 Agosto 2015
(articolo di proprietà del sito www.tuttoambiente.it)
Attuazione delle direttive delegate della Commissione europea 2015/573/UE, 2015/574/UE del 30 gennaio 2015 e 2015/863 del 31 marzo 2015 di modifica degli allegati del decreto legislativo 4 marzo 2014 n. 27 sulla restrizione di determinate sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche.
Gazzetta ufficiale: GU Serie Generale n. 228 del 1 ottobre 2015
Con D.M. 6 agosto 2015, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 228 del 1 ottobre 2015, è stata data attuazione alle Direttive 2015/573/UE, 2015/574/UE e 2015/863/UE sulla restrizione di determinate sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche, con conseguente modifica degli Allegati al D.L.vo n. 27/2014, che costituisce ad oggi la norma di riferimento in materia di AEE.
Nello specifico sono stati modificati:
• l’Allegato II (“Sostanze con restrizioni d’uso di cui all’articolo 4, comma 1, e valori delle concentrazioni massime tollerate per peso nei materiali omogenei”), D.L.vo n. 27/2014, integralmente sostituito dall’Allegato I al D.M. in esame;
• il punto 7 c), Allegato III (“Applicazioni esentate dalle restrizioni di cui all’articolo 4, comma 1”), D.L.vo n. 27/2014, relativo al “piombo in materiali ceramici dielettrici PZT di condensatori appartenenti a circuiti integrati o semiconduttori discreti”: per tale ipotesi è stata inserita la scadenza dell’esenzione al 21 luglio 2016;
• l’Allegato IV (“Applicazioni che beneficiano di un’esenzione dalla restrizione di cui all’articolo 4, comma 1, specifica per i dispositivi medici e gli strumenti di monitoraggio e controllo”), D.L.vo n. 27/2014, al quale sono stati inseriti i punti nn. 40 e 41, rispettivamente dedicati al “piombo come stabilizzatore del cloruro di polivinile (PVC) impiegato come materiale di base nei sensori elettrochimici amperometrici potenziometrici e conduttimetrici utilizzati nei dispositivi medico-diagnostici in vitro per l’analisi del sangue e di altri liquidi e gas organici (scadenza dell’esenzione al 31 dicembre 2018), e al “mercurio nei connettori elettrici rotanti utilizzati nei sistemi di imaging ad ultrasuoni intravascolare in grado di supportare modalità di funzionamento con frequenze operative elevate (> 50MHz) (scadenza dell’esenzione al 30 giugno 2019).
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Decreto Sblocca Italia e inceneritori
(articolo di proprietà del sito www.tuttoambiente.it)
Con riferimento allo schema di D.P.C.M. dedicato alla rete nazionale di inceneritori, costituente attuazione dell’art. 35, D.L. n. 133/2014 (c.d. Sblocca Italia), segnaliamo due rilevanti documenti a firma dell’On. Piergiorgio Carrescia e di altri parlamentari del PD. In primo luogo tramite l’Interrogazione parlamentare n. 5/06449 del 23 settembre 2015 è stato chiesto al Governo di riesaminare il suddetto schema di D.P.C.M. al fine di “riproporne uno che sia più coerente con la ratio legis dell’articolo 35 del decreto-legge n. 133 del 2014 e che sia basato su un’altra e più aggiornata fase di raccolta delle informazioni per verificare gli effetti, in termini di aumento della capacità operativa degli impianti di incenerimento derivanti dagli adeguamenti e verifiche previsti dai commi 3 e 5 del medesimo articolo, nonché ad elaborare una programmazione che tenga conto delle variazioni nel frattempo intervenute o già previste sui territori in attuazione dei piani regionali di gestione dei rifiuti”. Ciò in quanto le conclusioni relative al fabbisogno impiantistico risultano risalenti nel tempo o comunque riferite a piani regionali di gestione dei rifiuti che devono essere adeguati; inoltre non si tiene conto, nello schema di D.P.C.M., delle politiche regionali che hanno previsto la riduzione dei rifiuti urbani prodotti tramite “azioni incisive di prevenzione e riciclo”. Un ulteriore limite del provvedimento in questione, sostengono i firmatari dell’interrogazione, è quello di ritenere che l’incenerimento con recupero di energia costituisca l’unica soluzione possibile, mentre per la normativa comunitaria e nazionale costituisce solo un’opzione, seppure da preferire rispetto allo smaltimento in discarica. Il Governo è altresì tenuto a fornire informazioni circa l’eventuale “realizzazione di inceneritori in quelle regioni che hanno già fissato obiettivi di raccolta differenziata superiori al 65 per cento, almeno fino al raggiungimento della percentuale prevista e comunque solo se il quantitativo residuale dovesse infine essere superiore alla «taglia minima» di 100.000 tonn/a”. In secondo luogo, la Risoluzione n. 7/00780 del 24 settembre 2015 ripropone i medesimi contenuti della summenzionata Interrogazione, impegnando il Governo a riesaminare lo schema di D.P.C.M. in esame alla luce delle argomentazioni suesposte e ad assumere iniziative finalizzate a realizzare inceneritori nelle Regioni con obiettivi di raccolta differenziata superiori al 65%.
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Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro: disponibile il testo coordinato nell’edizione Settembre 2015
(articolo di proprietà del sito www.lavoro.gov.it)
Disponibile on line il testo coordinato del Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n.81 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro con tutte le disposizioni integrative e correttive.
Novità in questa versione:
• Corretto l’importo massimo previsto per l’ammenda all’art. 284 comma 1;
• Inseriti gli interpelli dal n. 26 al n. 28 del 31/12/2014, le precisazioni all’interpello n. 20/2014 del 31/12/2014, e gli interpelli dal n. 1 al n. 5 del 23 e 24/06/2015;
• Inserite le circolari n. 34 del 23/12/2014, n. 35 del 24/12/2014, n. 3 del 13/02/2015, n. 5 del 3/03/2015 e n. 22 del 29/07/2015;
• Inserito il decreto interministeriale n. 201 del 18 novembre 2014, recante norme per l’applicazione, nell’ambito dell’amministrazione della giustizia, delle disposizioni in materia di sicurezza e salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro (avviso pubblicato nella G.U. n. 15 del 20 gennaio 2015);
• Abrogazione del comma 5 dell’art. 3, ai sensi dell’art. 55, comma 1, lettera e), del D.Lgs. 15 giugno 2015, n. 81 (SO n.34 alla G.U. 24/06/2015, n.144, in vigore dal 25/06/2015);
• Modifica dell’art. 88, comma 2, lettera g-bis), ai sensi dell’art. 16, comma 1, della legge 29 luglio 2015, n. 115 (G.U. 03/08/2015, n.178, in vigore dal 18/08/2015);
• Inserite le modifiche agli artt. 3, 5, 6, 12, 14, 28, 29, 34, 53, 55, 69, 73-bis (nuovo articolo), 87, 98 e 190, introdotte dal d.lgs. 14 settembre 2015, n. 151 recante “Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n.183” (G.U. n. 221 del 23/09/2015 – S.O. n. 53, in vigore dal 24/09/2015).
7°
Acque destinate al consumo umano
(articolo di proprietà del sito www.tuttoambiente.it)
La Direttiva (UE) n. 2015/1787 della Commissione del 6 ottobre 2015 (GUCE n. L 260 del 7 ottobre 2015) modifica la Direttiva 98/83/CE in tema di qualità delle acque destinate al consumo umano.
L’Allegato II della Direttiva 98/83/CE, recante le prescrizioni minime cui gli Stati membri devono attenersi nell’elaborazione dei programmi di controllo per tutte le acque destinate al consumo umano, è integralmente sostituito: tale intervento normativo si è reso necessario ai fini dell’adeguamento al progresso scientifico, nonché alla luce delle “Guidelines for Drinking Water Quality” elaborate dall’OMS e degli standard internazionali (cfr. Considerano nn. 3 e 4). E’ stato modificato anche l’Allegato III della Direttiva 98/38/CE, contenente le specifiche relative all’analisi dei parametri, di modo che i laboratori europei che applicano tali specifiche operino secondo “procedure approvate internazionalmente o norme di prestazione basate su criteri specifici e usare metodi di analisi che, nei limiti del possibile, siano stati convalidati” (cfr. Considerando n. 10). La Direttiva (UE) n. 2015/1787, in vigore dal 27 ottobre 2015, dovrà essere recepita negli Stati membri entro il 27 ottobre 2017 (art. 2, par. 1).
8°
Quote di emissione gas a effetto serra
(articolo di proprietà del sito www.tuttoambiente.it)
Si segnala la Decisione (UE) 2015/1814 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 6 ottobre 2015 relativa all’istituzione e al funzionamento di una riserva stabilizzatrice del mercato nel sistema dell’Unione per lo scambio di quote di emissione dei gas a effetto serra e recante modifica della direttiva 2003/87/CE. Secondo il legislatore europeo, il buon funzionamento e la riforma del sistema di scambi di quote di emissione dell’UE (ETS dell’UE), con uno strumento di stabilizzazione del mercato, volto ad aumentare la resilienza dell’ETS dell’UE agli scompensi tra domanda e offerta (Considerando n. 5), rappresenta il miglior mezzo per il raggiungimento dell’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra. La Decisione (UE), dunque, all’art. 1, prevede la costituzione di una riserva stabilizzatrice del mercato nel 2018 nella quale le quote sono integrate a partire dal 1 gennaio 2019, al fine di correggere l’attuale squilibrio di mercato che ha comportato un accumulo di quote di emissione nel sistema. La Decisione (UE) apporta modifiche alla Direttiva 2003/87/CE, in particolare intervenendo sull’art. 10, relativo alla messa all’asta delle quote, e sull’art. 13, relativo alla validità delle quote. L’art. 4 della Decisione (UE) 2015/1814 stabilisce che l’articolo 10, paragrafo 1, della direttiva 2003/87/CE, resta applicabile fino al 31 dicembre 2018.
La Decisione (UE) 2015/1814, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea in data 9 ottobre 2015, entrerà in vigore il 29 ottobre 2015, ai sensi dell’art. 5 della stessa.
9°
Tari
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La Commissione Tributaria Regionale della Lombardia, sezione distaccata di Brescia, con sentenza n. 3872/67/15, ha stabilito che tutte le aree produttive di rifiuti speciali sono esenti dalla tassa rifiuti, e non solo le porzioni di esse occupate dagli impianti produttivi. Ciò in linea con il disposto di cui all’art. 1, co. 649 della Legge 147/2013, secondo il quale “nella determinazione della superficie assoggettabile alla TARI non si tiene conto di quella parte di essa ove si formano, in via continuativa e prevalente, rifiuti speciali, al cui smaltimento sono tenuti a provvedere a proprie spese i relativi produttori, a condizione che ne dimostrino l’avvenuto trattamento in conformità alla normativa vigente.” Nello stabilire ciò, la Commissione Tributaria ha disapplicato il regolamento del Comune ricorrente, ritenendolo illegittimo, in quanto contenente la previsione più restrittiva dell’esenzione dalla Tari per le superfici che producono rifiuti speciali limitatamente alle porzioni di esse occupate da impianti, macchinari e attrezzature caratterizzanti tali lavorazioni.
10°
Rifiuti di imballaggi in plastica.
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Con nota prot. n. 0002069 del 9 marzo 2015 il Ministero dell’Ambiente ha chiarito la propria posizione in merito alla legittimità dell’installazione, da parte di soggetti privati presso strutture di vendita (supermercati) sparse sul territorio di un Comune campano, di macchinari “eco-compattatori” per la raccolta delle bottiglie di plastica. Tali bottiglie, da classificarsi come rifiuti di imballaggio ai sensi dell’art. 218, D.L.vo n. 152/2006, secondo il Ministero costituiscono rifiuti domestici (cfr. art. 184, comma 2, lett. a), D.L.vo n. 152/2006), in quanto tali soggetti a regime di privativa e dunque gestiti dai Comuni secondo quanto previsto dall’art. 198, comma 1 del medesimo decreto: tali rifiuti, infatti, “risultano indispensabili ai fini del raggiungimento da parte dei Comuni delle percentuali di raccolta differenziata e riciclaggio”. Da ciò discende, secondo i tecnici ministeriali, che le operazioni di gestione di tali rifiuti (inclusi stoccaggio, raccolta e trasporto) debbano essere effettuate previa iscrizione all’Albo Nazionale Gestori ambientali nonché nel rispetto delle norme sui registri di carico e scarico e di FIR; lo stoccaggio, in particolare, deve essere autorizzato dall’autorità competente anche se avviene su suolo privato. Il Ministero conclude quindi la propria nota rilevando che “L’installazione di macchinari per la raccolta di rifiuti presso strutture di vendita ed il trasporto e la gestione dei rifiuti raccolta effettuata da soggetti privati, diversi dal Comune, dal gestore del servizio pubblico o dai soggetti autorizzati ai sensi della normativa vigente quali Consorzi di recupero di imballaggi o sistemi collettivi o individuali di recupero di pile ed accumulatori o RAEE, ecc., costituiscono violazione della normativa vigente in materia di rifiuti. Fermi restando gli obblighi di autorizzazione, l’attività in oggetto potrebbe essere svolta solo previo consenso del Comune proprietario dei rifiuti in questione, ad esempio mediante stipula di un’apposita convenzione”.
11°
Contenimento emissioni atmosferiche navali.
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Roma, 2 ottobre 2015, Comunicato stampa – “L’on.Piergiorgio Carrescia è il primo firmatario di una Risoluzione, sottoscritta da un folto gruppo di parlamentari del Partito Democratico fra cui l’on. Tidei che in merito aveva presentato alcuni mesi fa anche un’interrogazione, per impegnare il Governo all’elettrificazione delle banchine degli scali portuali. “Dobbiamo dotare i nostri Porti di banchine elettrificate: le emissioni provocate dalle grandi navi che stazionano nei porti sono una delle principali fonti di inquinamento atmosferico. – dichiara l’on. Carrescia – La Risoluzione ha il fine di favorire interventi per ridurre le emissioni atmosferiche delle navi ormeggiate attraverso l’erogazione di elettricità da terra e di valorizzare la produzione di energia da fonti rinnovabili. Iporti che stanno sviluppando la loro attività sia nel settore merci sia in quello passeggeri – e penso in particolare a quello di Ancona – avrebbero grandi benefici ambientali dalla elettrificazione delle banchine, un vantaggio che si potrebbe anche tradurre in un forte input per la cantieristica locale per le modifiche che si renderebbero necessarie per molte navi. La proposta che andrà all’esame dellaCommissione Ambiente della Camera dei Deputati intende impegnare il Governo ad adottare un Piano nazionale di elettrificazione delle banchine portuali, a promuovere Accordi di programma tra il Ministero dell’ambiente, le Autorità portuali e le Regioni, a ripristinare progressivamente le risorse del fondo per «Interventi urgenti per la tutela dell’ambiente e per la viabilità e per la sicurezza pubblica» e ad utilizzare l’elettrificazione delle banchine portuali le risorse del Fondo di sviluppo e coesione per il ciclo di programmazione 2014-2020. La prossima Legge di Stabilità – concludeCarrescia – potrà essere l’occasione anche per finalizzare risorse all’elettrificazione dei porti, un intervento che darebbe ampio respiro a quell’economia del mare che deve sempre più caratterizzarsi per una chiara connotazione ecologica e di sviluppo per tutte le sue molteplici attività: dalla pesca alla balneazione, dalla nautica da diporto alla croceristica, dalla cantieristica alla movimentazione delle merci.” On. Piergiorgio Carrescia”.
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