La desertificazione è in aumento, anche in Europa, a causa dei fenomeni estremi dettati dai cambiamenti climatici e da una gestione dei territori del tutto insostenibile.
L’allarme c’è anche in Italia, dove L’Osservatorio Siccità del Consiglio nazionale delle ricerche, ha segnalato il 2022 come il periodo più colpito da siccità negli ultimi 200 anni. Il trend è proseguito anche nel 2023. Poche le precipitazioni, anche nevose, e le piogge intense di maggio non hanno risolto il deficit idrico.
Il 17 giugno si celebra la “Giornata mondiale per la lotta alla desertificazione e alla siccità” indetta dalle Nazioni Unite nel 1995. Per l’anno 2023 la Convenzione delle Nazioni Unite per combattere la desertificazione (UNCCD) ha lanciato la campagna Her Land. Her Rights. Infatti, lo studio “Gli impatti differenziati della desertificazione, del degrado del suolo e della siccità su donne e uomini”, realizzato dalla Convenzione, ha rilevato come l’impatto della crisi idrica sia maggiore sulle donne.
Per esempio, lo studio ha calcolato che nel mondo in totale le donne trascorrono 200 milioni di ore al giorno nell’attività di raccolta dell’acqua. Un solo viaggio per raggiungere la fonte di acqua in alcune realtà richiede più di un’ora. Inoltre quasi la metà della forza lavoro agricola nel mondo è costituita da donne ma meno del 20% dei proprietari dei terreni è donna. L’UNCCD, nel maggio 2022 durante la COP 15 ad Abidjan, ha sottolineato come il godere del possesso e della gestione del terreno agricolo risulti fondamentale per la lotta alla desertificazione e per l’attuazione dell’Agenda 2030.
In occasione del messaggio ufficiale dedicato alla Giornata del 17 giugno 2023 il segretario generale dell’ONU António Guterres ha dichiarato: «Un’agricoltura non più sostenibile sta erodendo il suolo cento volte più velocemente di quanto il processo naturale possa ripristinarlo. E fino al 40 per cento della terra del nostro pianeta è ora degradata. Pregiudicando la produzione alimentare, minacciando la biodiversità, e aggravando la crisi climatica.
«Questo colpisce più duramente donne e ragazze. Esse soffrono in modo sproporzionato per mancanza di cibo, scarsità d’acqua e migrazione forzata, tutte conseguenze del nostro maltrattamento della terra. Tuttavia esse hanno il minimo controllo su questa situazione. In molti paesi le leggi e le pratiche correnti impediscono a donne e ragazze di possedere terreni.
«Ma laddove ne abbiano la possibilità, lo fanno, ripristinandoli e proteggendoli: aumentandone la produttività; costruendo la resilienza alla siccità e investendo in salute, istruzione e alimentazione. La parità di diritti sulla terra protegge questa risorsa e al tempo stesso promuove l’uguaglianza di genere. Ecco perché la Giornata di quest’anno pone l’accento sulla “sua terra, i suoi diritti”.
«Esorto tutti i governi a eliminare le barriere legali che impediscono alle donne di possedere terreni e a coinvolgerle nella definizione delle politiche. Sosteniamo donne e ragazze a fare la loro parte nella tutela della nostra risorsa più preziosa. Insieme, fermiamo il degrado del suolo entro il 2030».
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