In tutto il mondo la giornata dell’educazione ambientale si celebra il 14 ottobre di ogni anno. Infatti in questa data nel 1977 si svolse a Tbilisi (Georgia) una Conferenza delle Nazioni Unite dedicata all’educazione ambientale.
La conferenza era stata organizzata dall’UNESCO e dall’UNEP e aveva visto la partecipazione dei delegati di 66 paesi membri. Produsse una Dichiarazione che sottolineava l’importanza di una “educazione all’ambiente” come obiettivo per ciascun Paese e di tutta la comunità internazionale.
La Dichiarazione valorizzava l’importanza di educare le persone di qualsiasi età, attraverso canali formali ma anche informali. L’obiettivo era che potessero avere «comportamenti positivi nei confronti dell’ambiente e per utilizzare le risorse delle nazioni».
L’educazione ambientale nasce quindi per offrire conoscenze, competenze e soprattutto uno sguardo lucido e critico sulla nostra relazione con “il pianeta”. Sguardo che diventa sempre meno antropocentrico, man mano che andiamo comprendendo come la sopravvivenza dell’essere umano sia strettamente interdipendente dalle altre specie animali e vegetali e dall’ecosistema nella sua totalità e complessità. Gli esseri umani si sono scoperti estremamente vulnerabili agli effetti della perdita di equilibri che loro stessi hanno provocato e continuano a provocare.
Forse la più efficace educazione ambientale è quella che permette una conoscenza concreta e diretta, se è vero che per creare un legame con la natura, e imparare a non distruggerla, è importante riuscire ad osservarla e ad aprirci alla sua meraviglia. Lo scriveva nel 1956 Rachel Carson, scienziata, divulgatrice e madre dell’ambientalismo moderno.
(Foto: Victor Freitas, pexels)
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