Le emissioni di inquinanti atmosferici in Europa nel 2022 sono diminuite: lo attesta il briefing “Air pollution in Europe: 2024 reporting status under the National Emission reduction Commitments Directive” pubblicato dall’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) martedì 25 giugno. Tuttavia, si legge nel report «la riduzione delle emissioni di ammoniaca rimane un problema». In molti Paesi membri le emissioni di ammoniaca dal 2005 si sono poco ridotte, in alcuni casi sono aumentate.
Le emissioni di ammoniaca in atmosfera sono prodotte soprattutto dall’agricoltura intensiva, in particolare dall’uso esteso dei fertilizzanti sintetici e organici e dalla gestione degli allevamenti (emissioni dal ricovero e dallo stoccaggio). Altri processi produttivi che immettono ammoniaca (in misura minore) sono i trasporti stradali e il trattamento/smaltimento dei rifiuti. La deposizione dell’ammoniaca nel suolo ne causa l’acidificazione, l’eutrofizzazione delle acque e l’alterazione della biodiversità. Interviene, inoltre, nella formazione del particolato, con un impatto diretto sulla salute umana.
Dal briefing dell’European Environment Agency emerge che, nel 2022, 16 Paesi membri hanno rispettato gli impegni presi di riduzione delle emissioni di inquinanti atmosferici per il periodo 2020-2029 ai sensi della direttiva UE sugli impegni nazionali di riduzione delle emissioni (NECD) per ciascuno dei 5 principali inquinanti atmosferici: ossidi di azoto, composti organici volatili non metanici, ammoniaca, biossido di zolfo e particolato fine.
11 Paesi non lo hanno fatto per almeno uno dei cinque. Secondo l’EEA, «La riduzione delle emissioni di ammoniaca rimane la sfida più grande: 9 Stati membri devono ridurre i livelli di emissioni del 2022 per rispettare gli impegni di riduzione 2020-2029».
Foto: Mark Stebnicki, pexels
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