Un nuovo Green Deal è stato tra i primi impegni presi da Ursula von der Leyen nell’ intervento, svoltosi ieri al Parlamento Europeo, con cui si è candidata a guidare per un secondo mandato la Commissione UE. Le sue posizioni sulle questioni legate alla transizione ecologica e al cambiamento climatico, infatti, erano tra le principali per trovare un’approvazione a una sua conferma alla guida della Commissione.
La presidente uscente ha evidenziato, davanti agli europarlamentari riuniti in plenaria, i risultati della sua prima legislatura: «Nella prima metà di quest’anno, il 50% della nostra produzione di elettricità proveniva da fonti rinnovabili, prodotte localmente e pulite. Gli investimenti nelle tecnologie pulite in Europa sono più che triplicati in questo mandato. Attiriamo più investimenti per l’idrogeno pulito rispetto a Stati Uniti e Cina messi insieme. Infine, negli ultimi anni, abbiamo concluso con partner globali 35 nuovi accordi su tecnologia pulita, idrogeno e materie prime critiche. Questo è il Green Deal europeo in azione».
«Manterremo la rotta sulla nostra nuova strategia di crescita e sugli obiettivi che ci siamo prefissati per il 2030 e il 2050» ha promesso von der Leyen. «La nostra attenzione ora sarà focalizzata sull’implementazione e sugli investimenti per realizzarla sul campo. Questo è il motivo per cui presenterò un nuovo Clean industrial deal nei primi 100 giorni». Questo accordo «canalizzerà gli investimenti nelle infrastrutture e nell’industria, in particolare per i settori ad alta intensità energetica».
Un secondo, importante impegno preso da von der Leyen è stato quello di ridurre entro il 2040 il 90% delle emissioni di gas serra, obiettivo sancito nella Legge europea sul clima. «Per i nostri giovani il 2030, 2040, 2050 è dietro l’angolo. Sanno che dobbiamo conciliare la protezione del clima con un’economia prospera. E non ci perdonerebbero mai se non raccogliamo la sfida. Non si tratta quindi solo di una questione di competitività, ma anche di equità intergenerazionale. I giovani se lo meritano».
(Foto: Youtube/ @europeanparliament)
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