Elettrolita
Un elettrolita è una sostanza che in soluzione o allo stato fuso subisce la suddivisione in ioni delle proprie molecole. Le sostanze che non si dissociano vengono dette “non elettroliti”.
Il termine “elettrolita” si riferisce alla capacità di condurre la corrente elettrica grazie all’intervento di ioni, caratteristica peculiare di queste specie chimiche. Un elettrolita costituisce quindi quello che viene definito conduttore ionico o, alternativamente, conduttore di seconda specie. Gli elettroliti sono capaci di condurre corrente elettrica, una volta sciolti in soluzione, proprio per la presenza di ioni positivi e negativi nella soluzione generata, derivati dalla dissociazione e ionizzazione dell’elettrolita.
La conduzione non è legata, in questo caso, al libero scorrimento di elettroni entro una struttura cristallina bensì sono gli ioni a farsi carico di “trasportare” la corrente elettrica. Si definisce anfolita (o anfolito) un elettrolita con comportamento anfotero. Proprietà salienti degli elettroliti sono la conduttività ionica, le proprietà colligative e il pH delle soluzioni a cui danno luogo.
Una cella elettrochimica può contenere due diversi elettroliti collegati elettricamente da un ponte salino o da un setto poroso; in tal caso l’elettrolita a contatto con il catodo viene detto catolita, mentre l’elettrolita a contatto con l’anodo è detto anolita.
Esempi di elettroliti
Per quanto riguarda la natura chimica, sono elettroliti gli acidi, le basi e i sali. Dal punto di vista dello stato di aggregazione, gli elettroliti possono suddividersi in:
- soluzioni elettrolitiche (ad esempio acido cloridrico e acido solforico);
- elettroliti solidi (ad esempio la β-allumina, forma allotropica dell’ossido di alluminio);
- solidi ionici (ad esempio cloruro di sodio, ioduro di argento e fluoruro di calcio);
- sali fusi (ad esempio nitrati alcalini).
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Fonte: it.wikipedia.org