Sviluppo sostenibile
Nel 1987, veniva pubblicato “Our common future”, il rapporto finale della Commissione mondiale sull’ambiente e lo sviluppo, istituita in ambito Onu nel 1983 e presieduta da Gro Harlem Brundtland. Il rapporto è ancora considerato un caposaldo della riflessione sulle questioni ambientali e sulla loro connessione con gli squilibri socioeconomici a livello globale. Nel Rapporto Brundtland è contenuta la definizione di sviluppo sostenibile diventata di uso comune: “Lo sviluppo sostenibile è uno sviluppo che soddisfi i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri”. Ad esso hanno fatto riferimento tutti i documenti e le conferenze globali successive, fino all’adozione, nel settembre 2015, dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile.
L’Agenda è il risultato di un lungo negoziato politico che, sulla spinta della Conferenza Rio+20 e a partire dalla necessità di riformulare e rafforzare gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (Millennium Development Goals – MDGs), ha portato alla definizione di un nuovo quadro di riferimento per lo sviluppo sostenibile ispirato al principio dell’integrazione e del bilanciamento delle sue tre dimensioni.
Con i suoi 17 Obiettivi e 169 target, l’Agenda 2030 offre una nuova visione globale e ambiziosa di integrazione delle tre dimensioni della sostenibilità ambientale, sociale, economica. La dimensione ambientale è integrata in modo trasversale e profondo nel testo, realizzando una piena convergenza tra gli obiettivi di lotta alla povertà e quelli di tutela dell’ambiente.
Il concetto di sostenibilità, in questa accezione, viene collegato alla compatibilità tra sviluppo delle attività economiche e salvaguardia dell’ambiente. La possibilità di assicurare la soddisfazione dei bisogni essenziali comporta, dunque, la realizzazione di uno sviluppo economico che abbia come finalità principale il rispetto dell’ambiente, ma che allo stesso tempo veda anche i paesi più ricchi adottare processi produttivi e stili di vita compatibili con la capacità della biosfera di assorbire gli effetti delle attività umane e i paesi in via di sviluppo crescere in termini demografici ed economici a ritmi compatibili con l’ecosistema.
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Fonte: mase.gov.it /treccani.it