Agente ossidante
In chimica, s’intende per specie ossidante, l’agente chimico che tende a strappare elettroni da un’altra sostanza. In una reazione di ossido-riduzione, si distingue la specie ossidante per la riduzione del relativo numero di ossidazione. Si identifica con il termine ossidazione l’azione della specie ossidante sull’altra sostanza, e quest’ultima, a cui sono stati strappati elettroni, si definisce ossidata.
Generalmente le specie ossidanti sono composti (e con maggiore probabilità anioni) con alti numeri d’ossidazione (ad esempio MnO4-, CrO3, OsO4) o particolarmente elettronegativi (ad esempio O2, Cl2, F2 o Br2).
Il termine ossidante è indissolubilmente legato al suo opposto, riducente: la specie ossidante nella reazione redox, subisce infatti una riduzione e sarà dunque al termine del processo identificabile come ridotta.
Per distinguere le due specie in una redox è sufficiente osservare la variazione del numero di ossidazione delle singole sostanze all’inizio e al termine della reazione:
H2 +F2 –> 2HF
L’idrogeno passa dallo stato elementare (n.o. 0) ad un composto (l’acido fluoridrico) in cui per differenza di elettronegatività con il fluoro è costretto a cedere il proprio elettrone (n.o. +1). Viceversa il fluoro passa dallo stato elementare (n.o. 0) all’acido fluoridrico in cui prevalendo per elettronegatività strappa un elettrone all’idrogeno (n.o. -1):
L’idrogeno è la specie riducente, ha subito un’ossidazione e alla fine della reazione è ossidato a +1 (il numero di ossidazione aumenta).
Il fluoro è la specie ossidante, ha subito una riduzione e alla fine della reazione è ridotto a -1 (il numero di ossidazione si riduce).