I quattro miliardi e mezzo della storia geologica della Terra sono divisi in eoni, che si suddividono poi ulteriormente in ere, periodi ed epoche. Ad oggi, la Commissione Internazionale di Stratigrafia classifica l’epoca in cui viviamo come Olocene, l’ultima parte del periodo Quaternario dell’era Cenozoica. L’Olocene è iniziato al termine dell’ultima fase glaciale della Terra, nota anche come glaciazione di Würm, circa 11.500 anni fa. All’interno dell’Olocene si è svolto l’intero sviluppo storico della civiltà umana, che nel senso comune inizia con la scoperta dell’agricoltura, circa 10.000 anni fa. Il termine Antropocene fu utilizzato per la prima volta negli anni Ottanta dal biologo Eugene Stroemer. Ha cominciato però a farsi strada nel dibattito scientifico ed intellettuale soprattutto dall’inizio del nuovo millennio. L’iniziatore fu il Nobel per la chimica Paul Crutzen: durante un convegno sulla biosfera, annunciò che per quanto lo riguardava l’Olocene era da considerarsi concluso. Si era entrati in una nuova epoca geologica della Terra: l’Antropocene. Come scritto nel nome, in questa nuova epoca è l’uomo a rimodellare la Terra, modificandone i sistemi fondamentali e di conseguenza ottenendo un’influenza decisiva sull’ecologia globale. Determinare l’esistenza dell’Antropocene e stabilirne l’inizio è importante perché, in un certo senso, crea una narrativa su chi siamo, cosa stiamo facendo e cosa stiamo sbagliando, e su che tipo di azioni devono essere portate avanti per modificare eventualmente i nostri comportamenti. Su questa controversia – sulle cause originarie dell’Antropocene – si impernia uno dei più complessi dibattiti culturali del nostro tempo. C’è chi individua l’inizio dell’Antropocene nella rivoluzione agricola, che cambiò per sempre la superficie delle terre emerse. C’è chi parla della rivoluzione scientifica o della rivoluzione industriale del ‘700, che strappò i primi blocchi di carbone dalle viscere della Terra. In molti concordano con l’Anthropocene Working Group (AWG ) nel localizzare la data d’inizio della nuova epoca attorno alla metà del XX secolo, non tanto per la fissione dell’atomo quanto per l’inizio della “grande accelerazione”, fase storica caratterizzata da un’esponenziale crescita demografica e dell’abnorme aumento nell’uso di combustibili fossili. Tuttavia, esiste un punto su cui tutti gli studiosi e i teorici dell’Antropocene concordano: l’uomo è diventato una forza geologica in grado di modificare i sistemi del pianeta. Fonte: https://www.duegradi.eu/ Nel marzo 2024 la Commissione Internazionale di Stratigrafia ha stabilito che ci troviamo ancora nell’Olocene. Questo non significa che l’Antropocene non sia cosa reale. Il fatto è che non si tratta di un cambiamento repentino nella storia della Terra, quanto piuttosto di un processo di trasformazione assai più ampio e pervasivo. Come si sono affrettati a spiegare i geologi giunti a questa conclusione, gli effetti delle attività umane sono così profondi e pervasivi che mettere la bandierina in un luogo e momento preciso della storia terrestre, per segnare il passaggio all’Antropocene, sarebbe riduttivo. Fonte: https://www.sapereambiente.it/
Antropocene
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