Una Comunità energetica rinnovabile (CER) è un insieme di cittadini, piccole e medie imprese, enti territoriali e autorità locali, incluse le amministrazioni comunali, le cooperative, gli enti di ricerca, gli enti religiosi, quelli del terzo settore e di protezione ambientale, che condividono l’energia elettrica rinnovabile prodotta da impianti nella disponibilità di uno o più soggetti associatisi alla comunità. In una CER l’energia elettrica rinnovabile può esser condivisa tra i diversi soggetti produttori e consumatori, localizzati all’interno di uno medesimo perimetro geografico, grazie all’impiego della rete nazionale di distribuzione di energia elettrica, che rende possibile la condivisione virtuale di tale energia. Le CER devono essere costituite legalmente sotto forma di associazione, ente del terzo settore, cooperativa, cooperativa benefit, consorzio, organizzazione senza scopo di lucro etc. L’obiettivo principale di una CER è quello di fornire benefici ambientali, economici e sociali ai propri membri o soci e alle aree locali in cui opera, attraverso l’autoconsumo di energia rinnovabile. Le CER sono uno strumento in grado di contribuire in modo significativo alla diffusione di impianti a fonti rinnovabili, alla riduzione dell’emissione di gas serra e all’indipendenza energetica del Paese. Le CER sono disciplinate dal decreto ministeriale n. 414 del 07 dicembre 2023, entrato in vigore il 24 gennaio 2024. Per la nascita e lo sviluppo delle CER sono previsti 5,7 miliardi di aiuti da parte del governo. Fonti: mase.gov.it, asud.net __________________________________ CER è anche l’ex-sigla (Catalogo e/o Codice Europeo dei Rifiuti) dei codici applicati ai rifiuti secondo l’elenco europeo dei rifiuti (EER): qui la definizione. NB: ora la definizione corretta e aggiornata è CEER Catalogo e/o Codice Elenco Europeo dei Rifiuti.
Comunità Energetiche Rinnovabili (CER)
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