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PFAS

Le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) sono molecole altamente resistenti ai processi di degradazione termica, biodegradazione, idrolisi, metabolizzazione e di conseguenza altamente persistenti nell’ambiente in considerazione anche del fatto che sono sostanze altamente solubili in acqua. Questi composti non sono naturalmente presenti in natura; la loro presenza proviene da attività antropica, per lo più da procedimenti di produzione industriale, operazioni di smaltimento o dal rilascio nell’ambiente derivante da numerosi prodotti che li contengono. La loro diffusa presenza e il loro bioaccumulo nell’uomo e nell’ambiente rendono alcune di queste sostanze molto tossiche.

Fonte: isprambiente.gov.it

I processi industriali in cui i PFAS sono coinvolti sono moltissimi grazie alla loro resistenza e alla loro scarsa affinità sia con acqua sia con i grassi. Si tratta infatti di sostanze idrorepellenti e oleorepellenti. Li troviamo:

  • nei prodotti ad uso domestico per conferire proprietà antiaderenti alle superfici interne delle pentole. Alcuni PFAS sono utilizzati in detergenti, lucidanti per pavimenti e vernici al lattice, come emulsionanti, tensioattivi o agenti umettanti. Inoltre, alcuni PFAS sono utilizzati alla fine del processo di produzione per trattare tessuti, rivestimenti, tappeti e pelle per conferire resistenza all’acqua, all’olio, al suolo e alle macchie;

  • negli articoli medicali per impianti/protesi mediche e per prodotti come teli e camici chirurgici in tessuto non-tessuto per renderli impermeabili ad acqua e olio e resistenti alle macchie;

  • nella placcatura di metalli;

  • nella lavorazione del petrolio e nella produzione mineraria;

  • nella produzione di carte e imballaggi oleorepellenti e idrorepellenti nella produzione di tessuti, pelle, tappeti, abbigliamento e tappezzeria (ad es. Gore-Text®);

  • nel settore aeronautico, aerospaziale e della difesa, per la produzione dei vari componenti meccanici;

  • nel settore automobilistico, per migliorare i sistemi di erogazione del carburante e per prevenire infiltrazioni di benzina;

  • nella produzione di cavi e cablaggi, grazie alla bassa infiammabilità;

  • nell’edilizia, per rivestire materiali che diventino resistenti agli incendi o agli agenti atmosferici (come tessuti di vetro, piastrelle, lastre di pietra, cemento o metalli). Inoltre, sono utilizzati come additivi nelle pitture;

  • nel settore elettronico, grazie alle proprietà dielettriche e idrorepellenti;

  • nel settore energetico, per coprire collettori solari e migliorare la loro resistenza agli agenti atmosferici;

  • nei prodotti antincendio, come schiume ed equipaggiamenti.

Rischi per la salute: l’EFSA – Autorità europea per la sicurezza alimentare – ha indicato un aumento dei livelli di colesterolo nell’uomo, e altri studi hanno mostrato alterazioni a livello di fegato e tiroide, del sistema immunitario e riproduttivo, e alcuni tipi di neoplasie. L’esposizione maggiore avviene attraverso ciò che mangiamo e beviamo

Fonte: fondazioneveronesi.it


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