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Scavo

Operazione di asportazione, rimozione e trasporto di rocce, terre e/o materiali litoidi dalla collocazione originaria al fine di creare spazi e/o cavità di forme e dimensioni opportune per utilizzazioni prefissate.

In base alla tipologia di opere da eseguire, si individuano le seguenti tecnologie di realizzazione dello scavo:

  • utilizzo dello scavo manuale, la cui esecuzione deve essere ricondotta ad interventi di estensione limitata e comunque per profondità non superiore a mezzo metro, sia quando venga effettuato in superficie che sul fondo dello scavo;
  • utilizzo di macchine movimento terra per l’effettuazione di scavi tradizionali a cielo aperto;
  • utilizzo di tecnologie alternative allo scavo tradizionale a cielo aperto, denominate “NO DIG” e che da quest’ultimo si differenziano per il limitato utilizzo di scavi a cielo aperto.

L’esecuzione di opere di posa e sostituzione di reti di servizio (acquedotti, gasdotti, fognature, reti elettriche, reti di telecomunicazioni), potranno essere realizzate mediante le ultime due tecnologie sopra elencate: in questo caso, queste due tecniche consentono una riduzione del rischio di seppellimento e di caduta dall’alto all’interno dello scavo. L’esecuzione dello scavo tramite tecniche tradizionali, in una prima fase, si avvale dell’utilizzo di macchine movimento terra che sostituiscono l’intervento del lavoratore nella zona a rischio di seppellimento, ed in una seconda fase, della predisposizione di idonee opere di contrasto e di protezione. L’utilizzo di tecniche alternative “NO DIG” riduce, se non elimina, il rischio di seppellimento, rimuovendo la necessità di accesso del lavoratore alla zona a rischio.


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Fonte: Guida ISPESL per l’esecuzione in sicurezza delle attività di scavo – A cura di: Antonio Moccaldi, Umberto Sacerdote, Direttore Vittorio Mazzocchi, Luigi Cortis, Luca Rossi con la collaborazione di Davide Geoffrey Svampa